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domenica 21 luglio 2013

Dalla Val d' Aosta alla Svizzera castelli e vigneti

finalmente il momento della partenza per il viaggio centrale organizzato e pianificato per parecchi mesi è giunto... le scorte di indumenti, le mappe cartacee da borsa-serbatoio sono al loro posto, si chiude casa e ci si sposta velocemente per le tre orette noiose di autostrada per iniziare il vero viaggio "on the road" dalla Val d' Aosta.




Il piccolo borgo di Pont Saint Martin ci accoglie per una breve sosta, mentre lasciamo la strada principale che porta ad Aosta, per infilarci nella valle in direzione di Gressoney alla ricerca della residenza estiva della famiglia Savoia.










In questo castello è stato anche girato il film commedia "il peggior Natale della mia vita", che ci siamo gustati nell'inverno passato, incuriositi dalla bellezza della residenza ci siamo ripromessi di vederla al passaggio da queste zone.






Nascosto tra una fitta vegetazione lo si raggiunge agevolmente con una camminata lungo una strada ghiaiata tra prati e alberi, aria buona e una leggera pioggerella che rende il tutto più magico. Alle sue spalle alcune vette, ricoperte di un manto bianco, fanno da sfondo alle foto. La sua costruzione risale verso la fine del 1800 inizi 1900.







Tanta natura selvaggia lungo queste valli e testimonianze storiche nascoste tra boschi e felci, con torrenti che scivolano a valle gioiosamente e anche il cielo sembra deciso a farci godere di queste bellezze con raggi di sole colorati.







                                                                                                                                                        Altra scarpinata per vedere le mura tra il verde del bosco del castello dei signori di Quart, risalente al XII secolo, con una stupenda vista sulla vallata e in lontananza la sagoma della città d' Aosta.









Trascorriamo la serata tra le vie di Aosta, nell'animato centro tra rovine storiche, negozi e ristoranti fino a che, dopo aver annusato profumi di prelibatezze, cediamo e allungando le gambe sotto il tavolo, gustiamo crepe alla valdostana e la famosa fonduta...





Sistemati i bagagli sulla moto e cartina nella borsa serbatoio, lasciamo la valle che ci ha ospitato e evitando la strada stile autostrada, bella ma noiosa, per la più gustosa vecchia strada che con le sue curve ci porta in quota verso il Colle del Gran San Bernardo. 





Ai lati del nastro d'asfalto, la natura attira gli sguardi e invoglia alla sosta, per godersi i panorami e lo scorrere di torrenti con le acque che corrono a valle, attraversando prati e rocce con un suono fragoroso.










Dopo il divertimento della giostra dei tornanti, la tappa d'obbligo sul valico a 2473 mt, dove un laghetto riposa tra le cime, con ancora tracce di nevicate recenti.












Caldi raggi solari riscaldano l'ambiente, amplificano i colori, il tutto nel silenzio delle montagne, con il confine Italia-Svizzera e un millenario ospizio per pellegrini, dove è stata selezionata la razza canina dei grandi simpaticoni e "sbavaccioni" San Bernardo.   





Si incomincia la lunga discesa che porterà a Martigny, tra le rocce di una valle a volte brulla, a volte con i suoi boschi adagiati sui lati delle montagne.



In lontananza, la sagoma di un castello attira la mia attenzione, lasciamo la via principale per cercare di avvicinarci e ci troviamo immersi tra vigneti delimitati da muretti che ne segnano i confini rendendo il tutto di una bellezza particolare.

Castello del XII secolo, Chateau d'Aigle è considerato uno dei più belli della Svizzera, forse a ragione di una posizione ottimale e magica.







Poi proseguendo costeggiamo il lago Lemano tra paesi che si godono il panorama di questo specchio d'acqua, attraversando la bella Montreux con il suo castello bagnato dalle acque e la statua dedicata al grande cantante show-man Freddie Mercury.











Lungo la strada che costeggia il lago, ci si distrae a guardarne i contorni e a osservare i vigneti che scendono dolcemente dai pendii, tutti tenuti perfettamente ordinati e curati come se fossero dei gioielli.






Lasciamo la conca che ospita il lago Lemano e puntiamo verso nord, attraversando luoghi anche fuori da zone popolate ma con strade tenute in ordine, erba tagliata ai bordi... bisogna ammettere che questi Svizzeri curano molto l'estetica dei loro territori. Dopo ogni curva ci si può ritrovare un bel castello che contribuisce a rendere il paesaggio più magico e un viaggiatore come me, lo porta a sognare tempi passati. 








Sarò di parte, per via della mia passione, ma vedere un castello ben tenuto, arricchisce l'immagine nell'insieme, un gusto per gli occhi e per la mia anima.







Varcato il confine Svizzera - Francia ci avviciniamo a Pontalier.

Appoggiamo la moto in un posticino all'ombra e ci rilassiamo a metà pomeriggio, visitandola, tranquilla e silenziosa con un bel centro con negozi e palazzi importanti.





Le pasticcerie espongono i loro prodotti come delle gioiellerie, attirandoci ad assaggiare qualche leccornia, con il problema sempre arduo della scelta in tutto quel "ben di Dio". 







Il tempo scorre veloce e bisogna rimettere le "chiappe" sulla sella, per rimettersi in carreggiata verso Besancon, che ci ospiterà per la notte ma sopratutto per la cena.







Capoluogo della regione della France-Comte, si presenta alla vista con una bella cittadella costruita da Vauban sul monte che la sovrasta e la domina.












Pian piano, camminando e curiosando, con l'orario giusto per soddisfare la fame impellente, notiamo un localino artigianale con sedie e tavolini sparsi lungo la strada e che spande nell'aria profumi di crepes, senza farci pregare ci accomodiamo e ci gustiamo sapori e atmosfere di Francia...


mercoledì 3 luglio 2013

Baviera, profumo di boschi, castelli da favola e paesini colorati...




la possibilità di ritagliarsi qualche giorno lontano dal lavoro e la voglia di partire, potendo accontentare la compagna nel suo desiderio di vedere i famosi castelli del Re Ludwig II, sovrano bavarese del 1800, ci porta a gironzolare sulle strade della Baviera, tra testimonianze storiche e buona birra...



Sbrighiamo velocemente l' uscita dalla nostra patria con un trasferimento veloce autostradale fino al passo del Brennero, per poi entrare in contatto con la mia vera filosofia del viaggio "on the road", percorrendo solo strade normali che ti fanno toccare con mano i profumi dei luoghi da attraversare.





L' aria frizzante e le vette dei monti spolverate di bianco ci ricorda che forse anche se se siamo a fine giugno questa estate si presenta anomala, con temperature da aprile... si viaggia con il termometro che oscilla da 8° a 12°...










Lasciamo velocemente la valle dove si adagia la cittadina di Innsbruck, cominciando la salita verso il confine germanico, attraverso il Fernpass, tra boschi e una leggera pioggerella che ci accompagna, poi dietro una serie di curve ci troviamo al cospetto di un castello del 1500, immerso nei boschi, che domina il passaggio della stretta valle e il suo lago, atmosfera magica che adoro... Schloss Fernsteinsee



Sbrighiamo le pratiche dell' albergo, con miscellanea di varie lingue e risate, per buttarci velocemente nella curiosa perlustrazione delle zone vicine per avvicinarsi alle ore serali dedicate al pranzo al riposo. 
Raggi di sole ci accolgono e ci scaldano all'arrivo nel borgo di Fussen, dove un gentile signore di origine italiana ci consiglia di parcheggiare all'esterno del centro per non trovarci qualche spiacevole multa.



Graziosissima cittadina, con il suo castello che domina il borgo dalle case colorate e abbellite da decori murali molto in voga e incrocio di 4 famose vie di comunicazione, tra cui la famosa Romantic Strasse e la Alpen Strasse.









Bisogna anche ringraziare il sole, che con i suoi raggi accentua le sfumature di questo minestrone di colori e ne risalta la bellezza e l' allegria dell'insieme, contribuendo anche a scaldare oltre agli animi, anche i corpi un pò infreddoliti e umidicci...











Ma vedo dei colori che mi sembrano famigliari... anche la motoretta dove sono inseriti mi sembra famigliare... eh si... paese che vai italiani che trovi, siamo un popolo di viaggiatori e portiamo anche allegria e non solo "schifezze" per colpa di qualcuno che rovina il nome della nostra bella patria...




                                                                                                           
La cultura di un popolo non si trova solo nelle testimonianze storiche e negli edifici, ma anche nella gastronomia, quindi da persona ignorante voglio diventare istruito anche da questo lato, la sera la dedico con molto interesse e passione alla conoscenza dei piatti e delle bevande locali... che dolcemente mi portano tra le braccia di Morfeo...






Sprazzi d'azzurro e un dolce sole ci convincono a dedicare la giornata alla visita di due dei castelli più famosi della zona, quindi dopo una ricca colazione ci spostiamo a Schwangau, per visitare il castello di Neuschwanstein e Hohenschwangau a poca distanza uno dall'altro.
La compagna raggiunge uno stato di felicità interiore per essere riuscita ad arrivare nel luogo dove i suoi sogni da bambina viaggiavano e il tutto si traduce in sorrisi e una lacrimuccia che le solca la guancia...


Visitiamo per primo quello "giallo" la residenza più vecchia del Re, da dove controllava attraverso un monocolo
l' avanzamento dei lavori del suo maniero, famoso in tutto il mondo, un castello in stile da fiaba, che attrasse e ispirò anche Walt Disney nella fiaba "la bella addormentata nel bosco".



Riusciamo ad avere orari di visita tranquilli, prima che orde di turisti sopratutto giapponesi, comincino a assembrarsi rumorosamente, notando il continuo arrivo di pullman carichi di turisti da ogni nazione. Peccato che esista il divieto di fotografare gli interni del castello.






Dopo aver curiosato nelle varie stanze del castello, tutto ancora arredato con i mobili e gli oggetti preziosi del periodo, dove attraverso una audioguida conosciamo la storia di Ludwig II e la sua famiglia, ci incamminiamo verso l' altura dove svetta imponente l' altro maniero, costeggiando uno dei laghi di questa zona e immersi in una fitta foresta.








Cammina cammina giungemmo al castello dove i nobili... finalmente possiam toccare con mano questo gioiello costruito su uno sperone roccioso, dominante una vasta pianura dove laghi riposano dolcemente e da una fenditura sgorga rumorosamente una cascata sovrastata da un ponte pedonale che offre la visione del castello in maniera completa. 







All'interno delle mura ci si gode la maestosità della costruzione con le sue pietre grigie in contrasto con le rossastre dell'ingresso, curiosiamo in giro per gli spazi aperti in attesa del nostro turno di visita. 




Aspettiamo l'orario di visita curiosando con lo sguardo all'interno delle mura del castello e tra le varietà di turisti presenti con abbigliamenti disparati, dal tipo quasi da spiaggia in infradito al munito di piumino con tanto di cappuccio di pelo...







Senza parole per descrivere l'esplosione di decori degli interni...
penso solo a chi doveva e deve spolverare tutti quelle stanze...




Purtroppo anche questa volta niente foto ricordo degli interni, quindi si salva tutto nella memoria mentale e si rispolvererà il tutto consultando quella magica biblioteca di internet...






Riprendiamo il cammino verso il ponte che sovrasta la cascata a lato della gola del castello e che offre la visione del maniero in una visione d'insieme mentre domina la vallata ai suoi piedi dove spuntano laghi e boschi.
Sospesi nel vuoto e con la fortuna di pochi presenti, nel silenzio del luogo e accarezzati dalla brezza scattiamo foto... ma la pace dura poco, una "mandria" di turisti vocianti e casinari comincia ad invadere lo spazio e abbandoniamo il campo mal volentieri...









Cultura, tanto camminare, aria di montagna e profumi di boschi provocano voragini nel nostro stomaco che bisogna riempire con cibo disponibile al momento, quindi con "malavoglia" ci adattiamo a mangiare queste "schifezze" locali...








Con il pieno di cultura e di pancia, risaliamo in moto per curiosare lungo i leggeri rilievi delle colline che circondano la zona denominata dei cinque laghi, percorrendo anche tratti della famosa Romantic Strasse, dove paesini sonnecchiano tra prati e mucche con casine colorate e decorate... un mondo di tranquillità e pace, ordinato e curato. 











Purtroppo il tempo tende al peggioramento e quindi viaggiamo con alternanza di raggi di sole a gocce di pioggia, ma non ci si lamenta, i paesaggi ripagano...









Per ultimo visitiamo la cittadina di Reutte, situata nel Tirol in Austria, vicino alle zone dove si trova il nostro albergo, con un centro cittadino molto carino e colorato. 










Adagiata a lato del suo fiume dalle acque bluastre e dominata dall' alto dai resti del suo castello Ehrenberg e dalla leggenda del cavaliere Rudiger...




Le ombre della sera avanzano, quindi si torna alla tana, con un tempo minaccioso e piovoso... speriamo nel miglioramento del giorno dopo che purtroppo non avviene... la mattina seguente cielo grigio e nuvole minacciose ci accompagnano nella visita dell' ultimo castello delle vicinanze per poi dirigersi verso le zone di Garmisch-Partenkirchen.









Linderhof, residenza prediletta di Re Ludwig II, immersa in un ampio parco e con gli interni sontuosi e sfarzosi, chiaramente non fotografabili, con una cascata nella parte posteriore e una fontana e chiostro anteriormente e giardini curati... acqua dal basso e acqua dal cielo...





Per non farsi mancare niente, il Re si fece costruire una grotta per godersi le musiche del suo amico e "protetto", il compositore R. Wagner, che soggiornava e componeva le sue arie tra le mura dei suoi castelli.











Con un cielo che continua a scaricare pioggia, torniamo all'interno delle nostre tute anti-acqua e seguiamo la strada che tra boschi profumati e ruscelli ci porta verso il centro abitato di Oberammergau, un delizioso paesino con decorazioni sulle case e moltissime botteghe artigianali dedite alle sculture in legno.






La bellezza dei disegni e dei decori viene offuscata dalla mancanza della luce di un bel sole, con il cielo grigio e una temperatura bassa, con alcune vetrine che espongono palle da albero di Natale, luminarie e babbi natale, sembra di essere ripiombati agli inizi di dicembre...










Anche la grande chiesa con annesso cimitero ai lati del viottolo d'accesso, con questo tempo assume l'atmosfera un pò spettrale, ma una volta varcato il portone di ingresso si presenta nella sua esplosione di immagini sacre, rifiniture, riccamente decorata.









Guardando il cielo e lanciando una preghierina al sole, che faccia capolino tra le nuvole cariche di pioggia scivoliamo lungo l' asfalto lucido di pioggia, sfiorando l' abbazia di Ettal risalente al XVIII secolo, maestosa e imponente a lato strada, assalita da numerosi gruppi turistici.







Prossima tappa la doppia cittadina di Garmisch e Partenkirchen, patria dello sci alpino e sede delle olimpiadi invernali e mondiali di sci alpino.


Come simbolo riconoscibile da lontano e indicazione della direzione giusta, come anche a Innsbruck, il trampolino olimpionico svetta dal verde della foresta circostante.




Come ogni anno in questo paese si svolge il raduno Bmw Motorrad, richiamando motociclisti da ogni parte e quest'anno si festeggia il 90° anno.









Negozi e le vie cittadine sono già addobbate per l'evento che tra una settimana porterà il popolo motociclista a festeggiare qui tra birra, moto, buon cibo e musica...









Come opere d'arte a cielo aperto ogni casa, angolo, muro libero viene impreziosito di disegni e decori, tutta un'altra cosa dai graffiti, alcuni belli e di classe certamente, delle nostre città...











A bocca e a volte anche con mini ombrellino aperto ci gustiamo tutto questo mondo magico di colori, profumi e eleganza fino a che il maledetto orario non ci convince a rimetterci in marcia per gustarci l'ultima cena e nottata di questo breve tour...











Si ritorna a casa, gustandoci gli ultimi panorami, castelli, foreste e una multa in territorio austriaco per eccesso di velocità...
ben 17 km/h nel bel mezzo di un bosco con strada in discesa... 
con però la promessa di tornare a "studiare" questa terra germanica, le sue memorie storiche, il buon cibo e l'ottima birra, con il cielo che ci saluta con ampi sprazzi di sereno e dolci raggi solari che asciugano le nostre anime umidicce, sole che tanto ci è mancato nella giornata precedente...