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domenica 30 dicembre 2012

Svizzera Lago Lemano tra lusso vigneti e natura:



adagiato oltre le maestose alpi il lago Lemano anche chiamato comunemente Lago di Ginevra, è il più grande lago interno con i suoi 582 chilometri quadrati di superfice e con la maggiore portata d' acqua dell' Europa centrale.





La mattina si presenta ottima per sconfinare nella vicina Svizzera, le cui icone più famose che la mia libreria mentale possiede, vanno dalla mucca viola della Milka, causa della mia golosità verso tutto ciò che gira intorno a quella droga chiamata cioccolata, alla più fredde immagini di banche dove chi può, magicamente come un prestigiatore, fa sparire i soldini guadagnati o truffati.



Rinunciamo, come sempre, alla noiosa autostrada, più veloce ma monotona, per seguire i tornanti che portano in quota al passo del Sempione, che per ringraziarci, ci accoglie con dei paesaggi sublimi illuminati da un sole in piena forma appoggiato su un cielo azzurro limpido.




 
Scivolando a valle verso il lago, ci si imbatte oltre ai verdi prati e alle zone di bosco, in monasteri, chiese e castelli che abbelliscono il paesaggio con le loro testimonianze di storia e religione.
 
Ogni tanto la natura ti invoglia a una fermata per sbirciare tra i massi, gustarti il panorama sottostante o annusare e sentire il rumore di una cascata d' acqua che si infrange sulle rocce sbucando dal verde del bosco.
Lasciata la natura più selvaggia si comincia a viaggiare verso Montreux, tra un traffico più sostenuto, strade con ai lati invece di verde o castelli, centri commerciali e produttivi e tutto questo rovina un pò quell' aspetto magico di relax e pace che mi aspettavo dalle terre svizzere.
 
 
Poi per fortuna questo momento di consumismo si dissolve e ci si trova con la strada appoggiata all' interno di grandi vigneti, che partendo dalle sponde del lago risalgono verso la collina. Terrazzamenti e muri a secco tengono in ordine i filari, con ville e castelli che racchiudono cantine i cui cartelli invogliano il passante a degustazioni varie.










Scopro poi in seguito curiosando e informandomi che dei monaci sin dal XII secolo, cominciarono a coltivare la vite e al momento sono molte le varietà prodotte grazie anche al clima mite che il lago regala. Alcuni vigneti sono persino iscritti nel patrimonio mondiale dell' Unesco.





Ma purtroppo come si dice "se bevo non guido", il tour enogastronomico viene abortito, proseguiamo costeggiando le zone lungo lago, gustandoci e inebriandoci dei raggi solari che si riflettono sulle calme acque e dei paesaggi.            Poi d' incanto la figura di un castello adagiato tra la sponda e le acque, con le sue torri possenti appare a lato della strada.
                               

Siamo al cospetto del castello di Chillon, luogo per me dall' atmosfera magica, visto e rivisto nelle foto su internet e che mi ero ripromesso di toccare con mano. La fortezza risale al XIII secolo e fu costruito dalla famiglia dei Savoia per controllare il passaggio lungo il lago di Ginevra. La struttura venne anche utilizzata come arsenale, prigione e residenza temporanea dei conti di Savoia.
 

Curioso ed eccitato come un bambino deposito la moto e andiamo a curiosare tra queste storiche mura che voglio toccare e fotografare mentalmente e digitalmente.
 

Oltre alle mura e ai bastioni, un giardino ombreggiato circonda il castello e costeggia le rive del lago con angoli dove sedersi e gettare lo sguardo lasciandolo scivolare sul livello delle acque fino alla riva opposta.
 

La gita continua scoprendo la città di Montreux, a pochi minuti dal castello, dove una passeggiata tra alberi e fiori offre una visione del lago superba. Su questo tratto turisti e abitanti affollano lo spazio dedicato, tra chiacchere, camminate, girellini, bambini che corrono felici e rumorosi. 


Posta al centro di una piazzetta a pochi metri dalle acque, si erge la statua in onore del mitico Freddie Mercury, cantante e leader carismatico del fantastico gruppo musicale dei Queen.     Foto di rito per una delle mie icone musicali, prematuramente scomparso... che dire, cultura storica, enologica e musicale in pochi chilometri.
Saltiamo Losanna, città grande e che porterebbe via ore preziose per scoprirla, ripromettendoci di tornare a visitarla in un' altra occasione, causa sempre del tempo tiranno che in questi viaggi mordi e fuggi scivola via come la sabbia tra le dita della mano...
 
 
Piccole soste nei paesini piccoli e più velocemente gestibili per traffico e parcheggi, tra un caffè e qualche pasta, ai piedi di qualche castello, palazzo signorile o casette tra i rami degli alberi.
 

La boa di ritorno di questo weekend è posta a Ginevra, città di turismo, affari e lusso. Hotels di lusso con macchinoni all' ingresso, ristoranti e locali alla moda con Harley costose sparate sul marciapiede di fronte alle entrate, banche in ogni angolo e negozi dalle firme più prestigiose fanno bella mostra nelle zone del lago e al suo interno.
 

Passeggiamo tra le persone numerose, tra un incrocio di razze dagli europei agli asiatici con intrufolamenti di inglesi e americani, che si godono il panorama dei palazzi con alle spalle le vette alpine del Monte Bianco e con la famosa "Jet d'eau", la fontana più alta del mondo: 500 litri di acqua espulsi ad una velocità di 200 km/hche raggiungono un'altezza di 140 metri e situata nel punto in cui il fiume Rodano confluisce nel Lago di Ginevra.
 

Mentre le prime ombre della sera cominciano a farsi presente, cominciamo la ricerca di dove posare le nostre terga per zittire i richiami della fame che provengono dalle nostre pance, ma ci rendiamo conto attraverso i prezzi esposti nei menù dei locali che il cambio euro con franco svizzero non è molto conveniente per le nostre finanze.
 

Ripieghiamo in un McDonald, pensando che un menù con wrap e patatine sia più conveniente, ma dopo aver strisciato la carta di credito e fatti due conti ci accorgiamo di aver speso ben 32 euro, alla faccia del mangiare per giovani...
 
Le ombre ormai si sono impossessate degli edifici, che con i giochi di luce vengono ulteriormente valorizzati, mentre le luci e le insegne si riflettono come brillanti diamanti incastonati sulle acque del lago... 

sabato 29 dicembre 2012

Pensieri sparsi nella mente:

 ... dato che per vivere bisogna lavorare e che il lavoro nobilita l' uomo,
dopo varie ricerche ho trovato la professione ideale per me...

 
          ...mi son svegliato stamattina con un' idea che mi frullava in testa...

                     

                                 ... adesso capisco perchè i cani...


...guardo fuori dal balcone e vedo un paese sonnecchiante
dalle libagioni notturne dei pranzi di Natale,
avvolto da un manto grigio di nebbia...che tristezza...
invece del cartello segnaletico un pò ammaccato e gocciolante causa l' umidità vorrei come regalo natalizio un sole dai caldi raggi e questo segnale stradale...

                                       Foto: ...guardo fuori dal balcone e vedo un paese sonnecchiante dalle libagioni notturne avvolto da un manto grigio di nebbia...che tristezza...invece del cartello segnaletico un pò ammaccato e gocciolante causa l' umidità vorrei come regalo natalizio un sole dai caldi raggi e questo segnale stradale...

...quando si parte per un viaggio in moto bisogna
comprimere e centellinare le cose da portarsi,
con questo nuovo kit di borse di cui però non conosco la marca
tutto si risolve...

                                  Foto: ...quando si parte per un viaggio in moto bisogna comprimere e centellinare le cose da portarsi, con questo nuovo kit di borse di cui però non conosco la marca tutto si risolve...

              ... per chi vuol capire sia nella vita che sul posto di lavoro...


...stanotte ho sognato lo zio Sam che mi cercava,
dopo aver viaggiato 2 volte "on the road" nella terra dei canguri,
complice forse il panettone e lo spumante di ieri sera
e certi discorsi su un "coast to coast" americano tra amici,
mi è piombata sulla pelle la voglia del sogno a stelle e striscie...
 

...ecco perchè a volte, quando gli automobilisti ci sorpassano
ci guardano un pò stupiti..
vedono il bambino che è in noi divertirsi alla grande...
 
Foto: ...ecco perchè a volte, quando gli automobilisti ci sorpassano ci guardano un pò stupiti..
vedono il bambino che è in noi divertirsi alla grande...
 
" Born To Be Bauuuu "
 

 
...impagabile trovare una stradina che ti porti nel suono del vento, tra i colori del cielo ed emargini il caos giornaliero laggiù lontano...
 
Foto: ...impagabile trovare una stradina che ti porti nel suono del vento, tra i colori del cielo e emargini il caos giornaliero laggiù lontano...
 
...pensierino carino carino per chi non si fà mai i c....suoi ...
 
Foto: ... pensierino del mattino...
 
... riflessioni che mi nascono quando all' apertura delle finestre il sole del mattino invade la stanza e ti mette la voglia di scendere in garage e partire...
 
  
... bisogna sempre seguire i consigli,
diceva la mia mamma ma forse non intendeva questi...
 
 
(queste pillole sono estratte dai pensierini che ogni tanto posto sulla pagina facebook sotto il profilo viaggi di un sognatore)

giovedì 13 dicembre 2012

Istria penisola di Croazia tra boschi e mare...





Lasciata l'autostrada alle porte di Duino, seguendo le strade che lambiscono la costa, attraversando il lungomare di Trieste con i suoi superbi palazzi, si prosegue fino al confine con la Slovenia, che con l' entrata nella Comunità Europea, conserva sul confine le vecchie guardiole di controllo abbandonate e osservando i paesaggi rimugino che una volta varcando questi confini si entrava nel famoso mondo della zona comunista con dittatori e repressione, segreti militari e guerre recenti.



Ci si ritrova ad attraversare il traffico di Capodistria e mentre cerco di divincolarmi tra le auto ai semafori mi torna in mente quando tanti anni fà in tv, dopo i canali Rai  e prima dell' arrivo delle tv private si vedeva tv Capodistria, che tempi...




Un pò di attesa tra il confine sloveno e croato per il controllo delle carte d' identità e poi finalmente si comincia a godere della bellezza dell'Istria.
 
Si arriva in cerca delle immagini viste su internet, di un mare limpido e delle pinete immense che arrivano fino alle coste e su questo l'Istria non tradisce, mantenendo la promessa. Ma stupisce il suo cuore verde, come si scopre girando in moto andando da una costa all'altra.
 

Ci sono località da non perdere, punti turistici conosciuti come l'antichissima colonia romana di Pola, con il terzo anfiteatro più grande d'Europa. 
 
Arrivando e parcheggiando la moto ci si accorge subito dei colori che ci accolgono a Rovigno anche grazie a un sole che li esalta , il bianco delle pietre con cui sono lastricate le strade, il rosso dei tetti e delle facciate dei palazzi, il blu intenso del mare, il verde scuro delle pinete che costeggiano la cittadina croata.
 
In questi quattro colori e nelle loro sfumature c'è tutto lo splendore di una piccola città sospesa sul mare, intatta come quando era una colonia di Venezia.








In posizione rialzata svetta la Cattedrale di Santa Eufemia, a cui si arriva attraverso una passeggiata che costeggia il mare o affrontando il labirinto di vicoli, la parte più antica del centro storico con piante di glicini che irradiano profumi sui passanti che salgono verso l'alto di Rovigno. 

 
Ci troviamo a camminare tra locali caratteristici con cuscini appoggiati sui massi direttamente sul mare dove mangiare pesce e bere Malvasia e negozietti con souvenir per turisti.
 

 
Spiaggette nascoste tra le case sul mare dove gabbiani zampettano in attesa di qualche pesce da pescare o piccoli granchietti da rincorrere e becchettare.
 

Fino a qualche decennio fa l'Istria era italiana, di cui è rimasto molto nell'architettura, la cucina e la lingua. Per questo il viaggetto su due ruote da queste parti mi ha un pò conquistato, forse perché non è più Italia, dopo esserlo stata per secoli, forse perché è rimasta intatta, bella com'era una volta anche il nostro paese e mi sembra di ritornare a quando avevo 15/20 anni...
Semplicemente una terra magica, un pò rallentata nello stravolgimento del progresso, una zona da scoprire, da visitare. Non si scorda dopo averla scoperta, boschi verdeggianti e mare dalle chiare acque, la cucina e le persone che vi abitano, la si custodisce nel profondo del cuore tra le cose più care.


Abbazia, Opatija in croato è chiamata la Montercarlo dell'Istria, casinò, luci, barche ancorate e una movimentata vita notturna la fanno assomigliare a Monaco, ma tra i fasti si coglie una decandeza tipica delle città dell'est.








La passeggiata tra hotel e grandi aiuole fiorite con i raggi solari che si specchiano nel mare dai colori intensi rendono l'atmosfera molto vacanziera, con turisti intenti a rosolarsi al sole o a fare un rinfrescante bagno.
Mentre mi gusto un gelato osservo le vie dove, quando cominciai a leggere e guardare le foto in bianco e nero delle corse motociclistiche, si svolgevano uno gran premi famosi e pericolosi di allora.



Non ci si aspetta di incontrare due fiordi nel Mediterraneo. Di solito per ammirare queste insenature chilometriche, bisogna andare al freddo dei paesi nordici. Invece in Istria si possono vedere queste spaccature tra i monti con l' intrusione di acqua marina.
 

Questo li rendono i luoghi ideale per coltivare ostriche, cozze e spigole che si possono assaporare lungo tutta la costa Istriana. In tutti i casi seguendo le stradine che portano a contatto delle acque si finisce in un'aree di sosta in cui ci sono bar, ristoranti e venditori di olio, tartufi e souvenir locali.


Il Fiordo di Plomin Luka si trova sul lato dell'Istria che guarda verso Est: straziato nella visuale interna da una costruzione di una industria mineraria, ma con un acqua verde smeraldo che ci invoglia subito senza aver dubbi sul ca farsi a gettare i giubbotti di pelle e a tuffarci.






Parcheggiata la moto, ci avventuriamo come esploratori con giubbotti, zaino, teli mare e costumi, a piedi verso il mare aperto, scoprendo una graziosa spiaggia di sassolini con tanto di alberelli come ombrelloni naturali a far ombra nell' assolata giornata.






La giornata scorre tranquilla, poi come per magia in questo luogo immerso nel silenzio della natura tra farfalle dai colori sgargianti, un ospite inatteso viene a farci visita mentre ci godiamo le fresche acque con delle nuotate... un delfino curioso... che rimane in nostra compagnia per la felicità di grandi e piccini fino a tardo pomeriggio.





Decidiamo di soggiornare un paio di notti a Rabac, meta turistica più importante di tutta l'Istria. Raccolta su un'insenatura che affaccia sul Golfo del Quarnero, Rabac è conosciuta come La Perla del Quarnero, per la bellezza del paesaggio e il clima mite. Protetta dalle montagne regala quasi tutto l'anno sole, poca pioggia e temperature gradevoli, mare cristallino dove tuffarsi e godersi i panorami.
 

Esploriamo i dintorni e girovaghiamo molte baie, spiaggie di ciottoli, isolette e insenature, grazie anche alla comodità e libertà che lo spostarsi in moto regala, che possiede questo tratto di Istria rimasto quasi intatto nonostante l'assalto estivo dei turisti. Ogni giorno si può decidere di cambiare ambientazione e panorama per variare la giornata al mare e non mettere le radici sempre sotto lo stesso ombrellone con le stesse visuali per una settimana o più...

 
Dopo le "faticose" giornate di sole, mare e nuotate, ci si ritempra con la vita notturna nella zona del porticciolo, tra osterie sul mare immerse nel profumo di pesce, baretti all' aperto con qualche chitarrista che allieta la serata, con la luna che si riflette nelle acque calme.


 





 

Il massimo della vacanza sarebbe avere una moto con attaccato al traino il carello con barchetta o jet-ski per poter arrivare, nel momento in cui si arriva alla fine della strada, negli angoli più nascosti attraverso il mare.

Scoprendo le strade che lasciano la zona costiera verso la parte interna dell' Istria, risalendo di quota con la moto i panorami si allargano e arrivando  nel piccolo centro di Labin, scopriamo una vista meravigliosa su tutto il Golfo.

Balconi fioriti, ristorantini, gallerie d'arte e case colorate rendono Labin il luogo ideale per sfuggire dalla folla di Rabac e prendere un po' di fresco durante le sere d'estate.








Incontriamo Bale, altro piccolo borgo dove forse per la calma e per certe auto parcheggiate nei vicoli del paese sembra di ritornare negli anni '70.

Bisogna ammettere che un pò in tutta l' Istria, fuori dai centri turistici dove auto di grossa cilindrata ultimo modello sfrecciano e turisti si accalcano, in questi luoghi un pò al margine si respira quest' aria di anni passati.

 

Esploriamo Pazin borgo a ridosso di ua frattura del terreno dove un fiume sonnecchia da decenni, con il suo castello e qualche anziano sooridente che ci saluta mentre si gode i caldi raggi solari.

Tutte le persone incrociate nel nostro cammino esplorativo si sono presentate sorridenti e socievoli, con la propensione al saluto verso il forestiero che attraversa le loro terre, ma forse da questo cartello c'è qualcuno che mette in guardia chi voglia varcare i confini di loro proprietà...



Motociclisticamente parlando, la costa est propone strada costiera, curve e panorami che la costa ovest più piatta forse non riesce ad offrire, ogni sosta si prolunga per ammirare i paesaggi e ti strappa un sorriso di stupore.






 
Adagiata sulle rocce con alcune spiaggiette e una passeggiata a mare romantica, Lovran si presenta molto accogliente.
 
Bei palazzi e alberghi immersi nel verde tra glicini e fiori sono un buon biglietto da visita per invogliare l' accensione della freccia e la ricerca di un parcheggio per una fermata.









Porec, animata cittadina, graziosa e vivace, con un centro di ristorantini e negozi, con un notevole flusso turistico grazie anche ai numerosi alberghi costruiti nelle zone intorno.







 

Si passeggia tranquillamente tra viuzze e turisti, poi all' orario in cui lo stomaco comincia a reclamare, si cerca dove assaggiare qualche prelibatezza culinaria e bere un buon vinello ad un prezzo decente...
... si digerisce il tutto con la visione magica del tramonto...