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venerdì 10 maggio 2013

Costiera del Cilento da Ascea a Palinuro tra cielo e mare:



Si parte per l' ultimo tratto di costa ancora da esplorare, decidendo di spostarsi velocemente con la superstrada interna, per aver più tempo al rientro percorrendo la strada costiera e panoramica.
Attraversiamo valli incontaminate tra boschi e fiumiciattoli, con piccoli borghi arroccati o aggrappati ai costoni rocciosi.






Dei tanti borghi visti, ci colpisce quello di San Severino, di origine medioevale, venne edificato in una posizione strategica di difesa e di controllo del territorio, sui due strapiombi rocciosi che si affacciano sulla "Gola del Diavolo" rendevano, prima la torre quadrata e poi il castello, inaccessibili da due lati, mentre gli altri passaggi erano salvaguardati dalla cortina di abitazioni che erano costruite in maniera tale da costituire una barriera difensiva.



Lasciamo l' interno per tornare sulla costa lungo strade immerse nel verde di boschi e ulivi, seguendo le indicazioni che ci portano a Palinuro.












La stagione turistica non è ancora cominciata, ma si comincia già a percepirne l' avvicinarsi, con le strutture che cominciano a essere ripristinate dopo il lungo inverno. Profumi vengono rilasciati nell'aria dagli arbusti in fiore e fermarsi a lato della strada lungo la costa, regala panorami da gustarsi in silenzio.








Proseguendo verso sud, ci si gode dei paesaggi, con la strada che sfiora quasi il mare con spiaggette alternate a zone rocciose, con il profumo di salsedine che viene nebulizzato nell'aria dalle onde del mare che si infrangono sugli scogli. 









Marina di Camerota, ci accoglie luminosa e solare, con piante di fichi d'India e aloe sulla scogliera.


Forse per l' orario, forse per i profumi, ma veniamo rapiti dalla vetrina di una pasticceria, che come una gioielleria espone i suoi valori, quindi "schifosamente" ci regaliamo un cabaret di pasticcini e trovata un' oasi tranquilla, con vista mare, ci "droghiamo" di tutto questo ben di Dio.

Decidiamo di rientrare ad Agropoli, scegliendo di vivere i panorami che la strada costiera ci può regalare, ma purtroppo non tutte le ciambelle riescono con il buco. Dopo esser riusciti, dopo vari tentativi di trovare una scorciatoia per saltare dei lavori stradali che ci bloccavano il passaggio nel borgo di Pisciotta, ci imbattiamo in una frana della strada e che ci obbliga al rientro lungo stradine dell' entroterra, delusi per non poter vedere il paese di Ascea.



Per consolarci di questi imprevisti, ci regaliamo una cenetta di pesce, dai sapori unici e che ci ripagano delle piccole delusioni del pomeriggio.



Ultima cena... purtroppo in questo mondo di profumi di agrumi, di fiori, di leccornie magnerecce, certamente tornerò volentieri a trovarvi e ad accumulare qualche chiletto e a saziarmi di panorami...




... mi ritrovo molto nella famosa frase del film "Benvenuti al Sud" un forestiero romagnolo di sangue toscano in giro per le terre del Sud...

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